Grazie Amedeo!

Siamo i ragazzi della pluriclasse 2°- 4° della scuola primaria  di Lugnano in Teverina e vi vogliamo raccontare di un bellissimo lavoro che abbiamo realizzato prima di Natale: si tratta di alcune bamboline di pezza cucite da noi con materiale riciclato! L’idea di queste bamboline è venuta alle nostre insegnanti nel mese di Gennaio 2020, ma, purtroppo ,a causa  della pandemia, l’abbiamo potuta realizzare solo poco prima di Natale. Le bambole sono state fatte perché le nostre insegnanti ci avevano parlato dei giochi al tempo di Gesù  (questo lavoro  lo abbiamo svolto durante le ore di  religione ! ). Per realizzarle ,non è stato comprato nulla: stoffa, bottoni ,ovatta , aghi ,nastri ,lana sono stati portati da noi da casa . Il corpo della bambola l’abbiamo ricavato da un lenzuolo ,l’abbiamo  cucito e riempito  di ovatta, abbiamo cucito i capelli, i vestiti, e ,per abbellire ,abbiamo usato bottoni e nastri. Chi voleva ,poteva disegnare le scarpe . Questo lavoro l’abbiamo fatto due persone alla volta, in sala computer, a turno , per non creare assembramento. A causa del Covid, il lavoro cominciato a Gennaio 2020 è stato sospeso e poi ripreso e concluso prima di Natale:il 22 Dicembre le abbiamo portate a casa come lavoretto natalizio! La costruzione  delle bambole ci è piaciuta tantissimo perché ci siamo divertiti, ci è piaciuto realizzare  un giocattolo interamente da soli come i bambini di 2000 anni fa e siamo rimasti molto  soddisfatti del nostro lavoro.

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Quest’anno abbiamo fatto il progetto con la collaborazione della maestra Libera. Lei va quasi sempre in Africa, lei è una grande lavoratrice che si sposta in alcuni mesi dell’anno dall’Italia in Africa, dove aiuta scuole e bambini e la popolazione con la costruzione dei pozzi.

 Scrive libri e noi abbiamo letto un racconto tratto dal libro” Piovono gocce dal cielo”. E’ la storia di Jojoba’, un bambino che va a prendere l’acqua tutte le mattine. Un giorno sentì una voce molto strana, la ascoltò più attentamente e scoprì che era la voce del suo cuore, chiamata Soffio. Soffio seguì Jojoba’ fino al pozzo e riuscì ad insegnargli tutto quello che serviva per diventare un vero guerriero veritiero.

Un guerriero veritiero non è uno che ha la spada e uccide, ma è un guerriero che possiede il silenzio, l’astuzia e l’amore.

Finito di leggere il libro, insieme alle maestre  abbiamo deciso di raccogliere del materiale scolastico da inviare, con l’aiuto della maestra Libera,  ai bambini dell’Africa. Lo abbiamo messo in una valigia, l’abbiamo pesata e consegnata alla maestra da portare in Africa.

Al ritorno ci ha portato dei doni: vestiti, bracciali, orecchini, burro di Karitè, noccioline e tante foto. Alla “Fabbrica” abbiamo fatto una lezione aperta ai genitori insieme a due musicisti: Michele e Stefano. Loro ci hanno fatto provare magnifici strumenti e poi abbiamo ballato con la maestra Libera.

 Stefano ha suonato il digiridù e le campane tibetane, Michele ha suonato il balafon, dei tamburi e altre percussioni.

Noi eravamo così tanto contenti e concentrati a sentire e provare gli strumenti… è stata la lezione che non  dimenticheremo mai!